Paolo Restani
A breve distanza dal debutto con Muti e la Filarmonica della Scala al Ravenna Festival, Paolo Restani ha inaugurato la scorsa stagione della Filarmonica Laudamo suonando da solista con l'Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele diretta da Alessio Vlad. Un concerto entusiasmante, che era quasi un'integrale delle musiche per pianoforte e orchestra di Liszt. Non è nuovo alle integrali, Paolo Restani: nel suo repertorio figurano quelle di Brahms, degli Studi di Chopin, delle musiche per pianoforte e orchestra di Beethoven, ma è in Liszt che forse si possono cogliere gli esiti più alti del suo pianismo, maturato alla scuola di Vincenzo Vitale di cui è stato l'ultimo allievo. Lo attesta, tra l'altro, l'incisione degli Studi Trascendentali appena pubblicata per Amadeus : un'interpretazione splendida, degna di figurare accanto a quella ‘storica' di Claudio Arrau. Con qualcosa in più: il respiro del nostro tempo a vivificare la pagina musicale, e la dimostrazione «che si può suonare come sorridendo nell'inseguire pensieri nobili, a volte dolenti e tragici, ma mai disperati e negativi» ( Q. Principe ).
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