Boris Petrushansky
Un rientro alla grande per un grande interprete
che torna a suonare a Messina dopo venticinque anni di
assenza. Enfant prodige, Boris Petrushansky è ammesso
al Conservatorio di Mosca dove, quindicenne, incontra
uno dei più grandi musicisti e didatti del nostro
tempo, Heinrich Neuhaus, e ne diventa l’ultimo allievo
assimilando i canoni esecutivi ed interpretativi di quella
scuola pianistica che ha formato artisti del calibro di
Sviatoslav Richter ed Emil Gilels. Il suo ingresso nel
concertismo internazionale è segnato dalle vittorie
ai concorsi di Leeds (1969), Monaco (1970), Mosca (1971),
“Casagrande” di Terni (1975), e da molte incisioni
discografiche. Oggi vive in Italia, è docente all’Accademia
Pianistica di Imola, e membro di giuria in prestigiosi
concorsi pianistici. Fedele custode delle tradizioni romantiche
delle scuola russa, per il concerto inaugurale della 85ª
stagione concertistica della Filarmonica Laudamo Boris
Petrushansky incentra il suo recital sul tema della ‘fantasia’ impaginandolo con i nomi di Chopin, Liszt, Skrjabin.