Antonello Salis - Furio di Castri
Anche quando torna a casa, un musicista
continua a viaggiare. «Il progetto Il vino
all’opera - dice Furio di Castri - è
scaturito anche da ricordi di viaggi, e soprattutto
da quelli legati ai sapori dei posti in cui ho suonato.
In passato avevo sperimentato le combinazioni tra musica
e gusto, e quindi mi è parso naturale scrivere
degli adattamenti di arie d’opera dedicate al
vino. Ho pensato ad Antonello Salis come compagno di
viaggio per quest’avventura, per la nostra amicizia,
per la nostra complicità artistica e soprattutto
per la sua capacità di gestire la scena teatrale».
Un concerto del duo Salis-de Castri (entrambi componenti
del PAF Trio insieme al trombettista Paolo Fresu) ha
difatti qualcosa di spettacolare: è un happening,
un’avventura sonora, un incontro che fa scintille.
Nel loro omaggio al mondo operistico c’è
tanta voglia di divertirsi ma anche tanta consapevolezza
storica di ciò che il melodramma ha rappresentato
nella cultura europea e nel personale vissuto della
loro generazione. Da Mozart a Offenbach, da Donizetti
a Puccini, affidate alla fisarmonica e al pianoforte
di Salis o al basso di Furio di Castri, le arie che
inneggiano al vino diventano progressivamente altro
da sé: blues, swing, musiche originali,
occasioni per festeggiare il piacere di suonare insieme
con un lungo e gioioso brindisi fatto di note.