Uto Ughi - Alessandro Specchi
Durante i suoi 90 anni di attività la
Filarmonica Laudamo ha ospitato tutti i più grandi
concertisti. Dai recital ormai storici di Cortot, Milstein,
Gieseking, Szigeti, Casals, Stern, Kempff, Szering,
Benedetti Michelangeli fino a quelli recenti di Zimerman,
Accardo, Lupu e degli interpreti di spicco della nuova
generazione, l’elenco di solisti, orchestre, gruppi
da camera e compagnie di danza che sono esibiti nelle
stagioni dell’ente è troppo lungo da ripercorrere.
Alcuni artisti sono però diventati qualcosa di
più per l’associazione: non solo presenze
costanti ma anche compagni di strada nell’esplorazione
di mondi musicali, amici con cui affrontare una comune
battaglia in nome dell’arte e del suo ruolo nella
società. Tra questi Uto Ughi occupa un posto
particolare. Ha debuttato alla Filarmonica quando aveva
appena 11 anni e vi ha fatto ritorno con regolarità
dal 1967, avvincendo il pubblico con le sue interpretazioni
e lasciando nell’archivio dell’ente molte
belle immagini che lo ritraggono nella piccola Sala
Laudamo in cui si svolse fino agli anni ’80 tutta
l’attività musicale cittadina. Avvalendosi
della preziosa collaborazione pianistica di Alessandro
Specchi, Uto Ughi suona in questa stagione nell’auditorium
del nuovo Palacultura Antonello.