Alessandro Marino
Perché è tramontata la stella
di Valentin Alkan? Forse perché oggi sono
pochi i “virtuosi” in grado di affrontare
le sue monumentali creazioni. Alkan nacque nel 1813
a Parigi, dove trascorse tutta la vita tra il concertismo,
la composizione e l’insegnamento. Coetaneo
di Berlioz e Liszt, che lo stimavano molto, fu legato
a Chopin da un’amicizia profonda, anche se
non si potrebbero immaginare figure più diverse
tra loro: una sola cosa ebbero in comune, l’aver
scritto solo per il pianoforte. Se crediamo (a torto,
s’intende) di conoscere il mondo chopiniano,
quello di Alkan ci riserverà vere sorprese
col suo estro imprevedibile, gli scatti fantastici
e la scrittura sperimentale. Ci sorprenderanno anche
le forme colossali, come nella Sonata “Le
quattro età” che descrive le fasi
della vita dell’uomo, o nella Sinfonia
per pianoforte solo che a sua volta fa parte
di un enorme ciclo pianistico. Alessandro Marino,
siciliano, classe 1987, ha già eseguito Alkan
nell’ambito del festival Suona Francese
organizzato dall’Ambasciata di Francia. Oggi
ne presenta i brani più impegnativi inframmezzandoli
con pezzi di bravura di Gottschalk, lo “Chopin
negro”, il pianista-compositore creolo che
nel primo ’800 si formò a Parigi riuscendo
a catturare qualcosa delle magie chopiniane e lisztiane.